A pubblicarlo con un’esclusiva anteprima è stato WWD: la campagna di comunicazione Dior per la primavera 2021 è della fotografa Elina Kechicheva che propone tableaux ispirati all’arte, con un sapiente mix di ombre e luce nei suoi scatti che ricordano i dipinti di Caravaggio.
La direzione artistica di Fabien Baron e le immagini disegnate da Elin Svahn, con Levi Achthoven, Maryel Uchida, Sculy Mejia, Judith Frament e Holly Fischer che indossano con divina espressione i capi della Maison.
Il tema della fortuna
all'HOMI Fashion&Jewels 2021
Uniti dal progetto #strongertogheter, le principali manifestazioni del comparto moda accessori – Homi Fashion&Jewels Exhibition, Micam Milano, Mipel, TheOne Milano, Lineapelle - si svolgeranno a Milano in assoluta sinergia nelle medesime date per creare un vero e proprio hub espositivo. A dare il via proprio HOMI Fashion&Jewels Exhibition, la manifestazione dedicata all'accessorio moda, al bijoux e al gioiello trendy, che aprirà sabato 20 marzo fino a lunedì 22 marzo 2021.La kermesse si propone portavoce delle tendenze future con il tema della fortuna. Accessori magico-sacrali, investiti di ricordi, di storie e di poteri, nella versione più esoterica o riletta in chiave contemporanea, come appare nella recente ricerca realizzata dal consorzio del Politecnico di Milano, per HOMI Fashion&Jewels Exhibition, dove il macrotrend Inner Identity decreta - tra i temi più di tendenza del segmento accessorio moda - gli “Amuleti”.
Sotto all’hashtag #BELUCKY nasce l’omonimo progetto che valorizza il tema della buona sorte alla quale tutti, ora più che mai, ci appelliamo e che vedrà coinvolti content creator e influencer in un progetto social dedicato alla condivisione della fortuna, proprio attraverso i gioielli portafortuna.
Fin dall’antichità si attribuisce al gioiello-amuleto un valore che va oltre quello materiale: protettivo, propiziatorio e curativo, e spesso gli si riconosce la capacità di tenere lontane le energie negative ed essere di buon auspicio. Nella storia, tra le varie culture ci sono sempre stati numerosi simboli portafortuna che, seppure avendo perso il loro significato originario, hanno conservato nella contemporaneità la loro capacità di coniugare sacro e profano, magia e religione in un simbolismo che attraversa tutte le arti. Dai coralli agli amuleti, dagli ex-voto ai rosari fino alle croci, il portafortuna è uno dei temi più esplorati nel gioiello e nell’accessorio moda che oggi è reinterpretato coniugando il gusto versatile e originale con materiali nuovi e attuali per affrontare, le sfide di ogni giorno.
MANUALE DELLA GRANDE
PROFUMERIA ITALIANA
La storia dell’arte della profumeria ha una forte legame con quella del Belpaese e il “modo italiano” di creare le fragranze si è contraddistinto e ha fatto scuola a livello mondiale. Per la prima volta, una pubblicazione interamente dedicata al tema della profumeria italiana si propone di raccontare gli ultimi cinquant’anni di storia di questo settore, così importante per la cultura, ma anche per l’economia, del nostro paese.Il volume, edito da Silvana Editoriale e realizzato con il patrocinio di Accademia del Profumo, dal titolo Manuale della grande profumeria italiana - Cinquant’anni di essenze straordinarie, offre una summa dei profumi prodotti in Italia, passando in rassegna i grandi marchi che hanno fatto conoscere in tutto il mondo il gusto olfattivo italiano, attraverso essenze meravigliose, marketing all’avanguardia e flaconi dal design ricercatissimo.
Marika Vecchiattini, blogger ed esperta di profumi, già autrice di altre tre pubblicazioni legate al mondo dell’olfatto, conduce il lettore in un percorso strutturato in tre parti.Dopo un excursus introduttivo dedicato alle origini della profumeria moderna – nata in Italia ed esportata in Francia nel ‘500 da Caterina de’ Medici, andata in sposa al Duca d’Orléans – si apre la prima sezione, incentrata sulle vicende che hanno segnato lo sviluppo dell’arte della profumeria, divenuta una delle eccellenze in cui si è espresso il made in Italy.Segue un’antologia di 100 celebri profumi – selezionati per la significatività delle loro caratteristiche – corredati da ampie schede descrittive e suddivisi per decenni a partire dagli anni ’70. Una galleria che permette di seguire l’evoluzione della profumeria contemporanea, rivolgendo lo sguardo fino alle tendenze più attuali.Un capitolo è poi dedicato alla filiera di produzione del profumo, raccontata attraverso le parole di alcuni protagonisti d’eccellenza.Chiude il volume una carrellata delle circa 7.000 fragranze prodotte in Italia negli ultimi cinquant’anni, con indicazione della casa produttrice, del genere e dell’anno, corredata da una tavola che illustra visivamente 100 fragranze, suddivise in famiglie olfattive.«È un volume nato dall’amore per i profumi dall’anima italiana, – commenta l’autrice, Marika Vecchiattini – scritto con il desiderio di valorizzare e divulgare un patrimonio olfattivo unico al mondo, ambasciatore perfetto di una cultura intrisa di bellezza, armonia, gioia di vivere».«Valorizzare il patrimonio storico e culturale legato al mondo delle fragranze è uno dei punti cardine della nostra mission. – racconta Ambra Martone, Presidente di Accademia del Profumo – Per questo, abbiamo accolto con gioia la proposta di patrocinare questa pubblicazione che, attraverso le parole e le immagini, traccia un racconto unico di questo affascinante universo e dei suoi protagonisti».
La t-shirt e la mascherina
'Anche a Te e Famiglia'
Perfetta per un lifestyle quotidiano, ecco l’originale t-shirt 👚 👕 , la cui flash riprende lo slogan tormentone delle festività ‘Anche a Te e Famiglia’®.
Puntando su un’estetica assolutamente pop che prende spunto dalla street art, la t-shirt coniuga design e contemporaneità.La divertente leggerezza di un capo d’abbigliamento unconventional si esprime così in un tripudio di colori intensi, pieni e luminosissimi: blu oltremare, arancione, verde smeraldo, rosa, grigio chiaro, fucsia, mélange, verde army, kaki, blu royal e naturalmente rosso Natale 🎄.Made in Italy in cotone 100%,naturale, la t-shirt, must have del Natale, segue i trend e possiede un’impronta che non ha stagioni.I tessuti naturali profumano di spensieratezza e allegria per un outfit sempre più cool che spazia dal guardaroba bimbi 👦👧 a quello teen👫 senza tralasciare l’uomo🙋♂️ e la donna🙋♀️.
E adesso arriva, con l'obbligo di indossarla, la mascherina della linea 'cover' con il mood che diventa tratto distintivo per effetto di un messaggio: ‘Anche a Te e Famiglia’®.
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"Dato lo status onnipresente del monogramma Louis Vuitton, ho scelto di disegnarlo a mano in modo davvero spontaneo, quasi come se lo disegnassi a memoria". Uno dei pochi artisti a rimodellare completamente il motivo iconico Louis Vuitton sin dalla sua creazione, Urs Fischer ha reinterpretato i fiori del monogramma e le iniziali LV in nuove versioni ingrandite e distorte disegnate a mano che chiama "schizzi di memoria". Questo nuovo Monogram è il motivo decorativo chiave della collaborazione, presente in tutta la collezione. La collaborazione comprende anche una serie di stravaganti personaggi animati creati dall'artista.
Così Louis Vuitton realizza, insieme al celebre artista svizzero contemporaneo, una collezione onnicomprensiva e collaborativa che evidenzia la visione creativa giocosa dello stesso artista. Per illustrare l'ampiezza e l'ambizione creativa della collaborazione, la seconda con la Maison dopo la borsa Artycapucines realizzata nel 2019, Fisher ha ideato un universo visivo completo per Louis Vuitton con vetrine accattivanti, installazioni in negozio e contenuti digitali , che darà ulteriore vita alla collezione. Louis Vuitton X Urs Fischer è una perfetta vetrina su larga scala per il mondo creativo dell'artista e l'ultimo entusiasmante capitolo dell'impegno di lunga data della Maison per le arti.
Il foulard
accessorio HERNO
In un momento storico così particolare per la moda, un momento fatto di riflessioni e dinamiche fragili, di cambiamenti, Herno trova nei suoi archivi la solidità e il sapore spensierato degli anni ‘50. Pur correndo il rischio di fare scelte contro-tempo, Herno ripercorre il “suo” di tempo, quello in cui la creazione e confezione dei capi avevano il fascino e la leggerezza dell’eterno saper fare italiano.
Partendo dalla collezione Herno Monogram e prendendo spunto dalla sua contraddistinta tela d’archivio in canvas con motivo ad H, si arriva ad un prezioso accessorio: il foulard, intramontabile e indispensabile tutto l’anno. Realizzato in twill di seta stampata che riprende il tessuto d’archivio e lo incornicia in una sofisticatanota di colore.
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Nella collezione Herno diventa il dettaglio dei capi timeless a decoro di impermeabili in cotone e piumini in nylon ultralight, anche abbinati a voluminoso taffettà tecnico.Ecco allora un sottile bandeau nel colletto del bomber anche over-size, della giacca bon ton, dell’A-shape e del gilet.Infilato nei passanti e pronto a diventare cintura nell’impermeabile e del parka dall’ampio volume o come sciarpa nella giacca con cappuccio. A sorprendere ulteriormente è la nuova linea di t-shirt e maglieria, creata e messa a punto dal nuovo polo produttivo aziendale, a riprova degli investimenti e della costante fucina di idee creative che è Herno, oggi finalmente realizzabile direttamente in “casa” tutto quello che viene pensato.
Il foulard di seta incontra il superfine cotone stretch delle t-shirt, sia nella versione mezza manica con nastro al collo, sia nella versione a manica lunga con ampia fascia sul fondo annodabile sul lato. Un match di sofisticate trasformazioni e attitudini chic e senza tempo.
Negli anni ’80 tutti vogliono poter indossare un paio di Saucony anche nella vita quotidiana. A cento anni esatti dalla nascita del marchio viene creata la linea di sneakers lifestyleSaucony Originals per rileggere il dna del brand in chiave contemporanea: l'heritage del marchio è, infatti, un patrimonio importante fatto di storia, gloria e stile che conquista un pubblico sempre più vasto.
Saucony è uno dei marchi storici nel mondo delle sneakers. Nasce nel 1898 a Kutztown in Pennsylvania come piccolo laboratorio artigianale di scarpe da bambino ma ben presto si specializza nella produzione di scarpe tecniche sportive e, nello specifico, di running shoes di grande qualità ed alte prestazioni guadagnandosi la stima, il rispetto e la lealtà di numerosi atleti e appassionati di corsa in tutto il mondo.
Presa dagli archivi storici del marchio (debutta nel 1989) la Shadow 5000 non fa accezione, entra ben presto a far parte della collezione SauconyOriginals e si impone per la sua silhouette, il comfort assoluto e, naturalmente, le combinazioni colore proposte. Oggi è nelle varianti Amazon Green, Autumn Blaze, Saucony Grey tutte in versione vintage: la pelle è trattata per restituire un effetto used invecchiato.
La tomaia è in morbida pelle scamosciata trattata per ottenere un effetto invecchiato con inserti in nylon e mesh. L’Intersuola in PU stampato offre una perfetta combinazione tra stabilità e ammortizzazione del piede.
Come in un sogno sospeso, quindici abiti bianchi di pregiatissima fattura, vere opere d’arte, compongono un tableau vivant che da solo è magia. E’ la collezione Valentino Haute Couture autunno-inverno 2020-21, presentata dal vivo in uno studio di Cinecittà a Roma in una performance che è stata ripresa in video da Nick Night, disegnata da Pierpaolo Piccioli.
Le modelle come statue sospese in aria, candida emozione di pura creazione, come solo il colore bianco sa rendere. Poesia dell’alta moda nel cielo di Roma, paese delle meraviglie, in un momento particolare di ripartenza, dove persino la sproporzione è voluta perché si traduce nel messaggio ottimistico di voler superare il limite.
E’ stato il primo fashion show post pandemia dal vivo, quello di Dolce&Gabbana, in calendario nella Milano Digital Fashion Week, in uno scenario scelto non a caso, nei giardini del Campus di Humanitas University, eccellenza medico-scientifica impegnata anche nella cura del Covid-19. Un ristretto parterre, per le restrizioni sanitarie: a parteciparvi 270 ospiti, che hanno contribuito, come gli stessi stilisti, a una donazione per la ricerca.
Lo sguardo rivolto al futuro: nella singolare passerella, il sogno italiano rappresentato attraverso la gioiosa collezione uomo primavera estate 2021, dedicata all’Hotel Parco dei Principi di Sorrento e ispirata al design di Giò Ponti, con un inno al bianco e blu.
“Il momento particolare ci impone di seguire un protocollo di sicurezza specifico, lo facciamo con piacere.” –spiega Stefano Gabbana– “Crediamo che ciò non significhi rinunciare a raccontare la nostra creatività. Stiamo scegliendo, di volta in volta, il format e il mezzo che riteniamo più adatti per presentare le nostre nuove collezioni. Così, i primi di luglio è stata la volta dell’Alta Moda, tre giorni di eventi in digitale, e il 15 luglio della sfilata della Collezione Uomo PE2021 presso il Campus di Humanitas University, alla presenza di un numero limitato di ospiti. È un nuovo inizio, il mondo sta cambiando e le novità saranno tante. È bello affrontarle con curiosità e appassionarsi ai prossimi progetti che ci vedranno impegnati”.
Questo appuntamento è coinciso con il vostro recente rientro all’interno della Camera Nazionale della Moda Italiana, dopo 15 anni di distacco. Com’è maturata la scelta?
“Siamo da sempre innamorati dell’Italia e abbiamo investito la nostra energia per sostenerla e farla conoscere al mondo.” –rispondono all’unisono Dolce e Gabbana– “La moda ha bisogno, ora più che mai, di forte positività e unione. In un momento particolare come questo abbiamo pensato fosse importante e giusto unire le forze. Abbiamo sostenuto il progetto della Camera della Moda “Italia We Are With You” ad aprile e abbiamo poi scelto di far parte della “Digital Fashion Week”. Queste collaborazioni ci hanno riavvicinato a Camera Moda e rientrare a farne parte è stata una conseguenza naturale. Speriamo che uniti si possa guardare insieme al futuro dando alla moda il rispetto e l’attenzione che merita, sia per sostenere la filiera produttiva, sia perché la moda stessa è una delle massime espressioni della creatività italiana”.
L’Italia storicamente è culla del mondo. Complessivamente ritenete che la ripartenza economica internazionale possa essere innescata dal nostro paese e dal suo brand più famoso che è il Made in Italy?
“Per noi l’Italia è il luogo dove tutto è iniziato e dove tutto torna sempre, come un cerchio che si chiude.” –ribadisce Stefano- “Ogni regione ha una storia da raccontare, un folklore che rivela l’anima del territorio e delle persone che lo abitano, perle di rara bellezza che devono essere conosciute. Quello che cerchiamo di fare con le nostre collezioni è raccontare e trasferire, specialmente alle nuove generazioni, l’amore per questo patrimonio culturale, per lo stile di vita italiano, un sentimento, un insieme di valori positivi. Le cose belle devono essere portate avanti e, come sempre, nel nostro piccolo cercheremo di dare un contributo. Continueremo a puntare sulla nostra Italia!”
In un momento così critico vi siete fatti trovare pronti a rimettere in moto la macchina della produzione e degli eventi aiutando così anche le sorti dei comparti più deboli come quello degli artigiani. A tal riguardo ritenete che siano sufficienti le misure emanate dal governo per il dopo pandemia?
“Non siamo economisti, non ci piace quindi dare giudizi tecnici” –precisa ancora Gabbana- “Siamo però consapevoli della fortuna che abbiamo nel vivere in un Paese che ha un incredibile patrimonio artistico e culturale e siamo fieri di poter dar luce, con il nostro lavoro, alle maestrie artigianali che, ancora oggi, rappresentano una eccellenza. In Italia siamo immersi nel ‘bello assoluto’. Il cibo, il territorio, l’arte e la cultura ci regalano continuamente bellezza. Sono spesso gli stranieri a ricordarci che, una semplice passeggiata, ci permette di ammirare palazzi dall’architettura meravigliosa, sia questa barocca o rinascimentale”.
La Sicilia, terra natìa di Domenico Dolce (originario di Polizzi Generosa, sulle Madonie), è una fonte privilegiata di ispirazione, come racconta il vostro film ‘DEVOTION’, diretto da Giuseppe Tornatore con la colonna sonora inedita di Ennio Morricone, girato tra Palermo e Monreale e presentato in anteprima al Teatro Antico di Taormina, che ad agosto sarà proiettato in diverse piazze dell’isola. La pellicola vi riprende anche al lavoro, tra le suggestioni culturali uniche di una regione che in maniera evidente stimola la vostra capacità creativa.
“DEVOTION, diretto dal maestro Tornatore che in passato ha curato anche alcuni nostri spot, vuole raccontare il nostro infinito amore per la Sicilia, il valore più grande del nostro presente”. –afferma Dolce- Ciò che siamo oggi è il risultato della nostra storia, delle nostre esperienze e dei valori che ci hanno sempre ispirato. È importante essere consapevoli del tempo in cui viviamo ma contemporaneamente crediamo che non ci sarebbe un presente, un futuro, senza un passato, un’eredità, da cui attingere e a cui guardare con nuovi occhi”.
Le tappe siciliane di proiezione sono Siracusa (1 agosto), Caltagirone (5 agosto), Castellammare del Golfo (8 agosto), Palermo (12 agosto) e Polizzi Generosa (16 agosto).
“Non ci sono parole inoltre per esprimere la riconoscenza e l’ammirazione che ci legano al grande Ennio Morricone.” –aggiunge Gabbana- “Le sue musiche sono state colonna sonora di diversi nostri progetti, che il compianto Maestro ha reso ancora più speciali grazie alla sua geniale predisposizione al bello. La sua partecipazione al film ‘DEVOTION’ rimarrà per sempre nei nostri cuori”.
Monica Bellucci a Taormina con Stefano Gabbana e Domenico Dolce per l’anteprima di ‘Devotion’ al Teatro Antico
E’ la prima Milano Digital Fashion Week – July issue, appuntamento voluto dalla Camera Nazionale della Moda Italiana per promuovere le collezioni uomo e donna, in programma dal 14 al 17 luglio. Per i brand una vetrina per le collezioni uomo primavera/estate 2021 nonché le pre-collezioni uomo e donna primavera/estate 2021. Ogni Maison propone la propria collezione sulla piattaforma online milanofashionweek.cameramoda.it, realizzata in collaborazione tra Accenture e Microsoft con la consulenza di PwC.
Un calendario innovativo per le esigenze legate all’emergenza sanitaria, ma opportunità per il fashion system di guardare al mutato panorama puntando sull’eco (anche mediatica) del digitale.
Alla partenza, 41 i brand che hanno aderito. Tra gli eventi, due eventi con presenza fisica, il 15 luglio, di Dolce & Gabbana ed Etro, riservati a pochissimi ospiti.
Al primo giorno invece Prada, che mostra in 5 capitoli le proprie “multiple views”, poi Alberta Ferretti con la sua Resort donna primavera estate 2021, e quindi Moschino.
Il 16 luglio è la volta di Ermanno Scervino, Philosophy by Lorenzo Serafini, Salvatore Ferragamo, Tod’s e DSquared2.
Venerdì 17 l’Epilogue di Gucci, con anche un video che racconta l’ispirazione della Cruise 2021 che sarebbe dovuta andare in scena a San Francisco. Ermenegildo Zegna infine presenterà un evento singolare per celebrare il 110° anniversario del marchio.
Federica Tosi è entrata a pieno titolo e in pochissimo tempo nel novero delle stiliste più apprezzate nel mondo della moda Contemporary e protagonista con i suoi capi tra le vetrine dei The Best Shop italiani.
“Io provengo da un mondo, quello dei gioielli, che è completamente commerciale”. -racconta la stilista- “Già lavoravo con i negozi grazie alla mia collezione di accessori, alta bigiotteria; poi il passaggio all’abbigliamento è stato per certi versi casuale, creavo questi accessori fashion e avevo una buona rete di distribuzione, così quando un’azienda mi ha spinto a produrre insieme mi ci sono tuffata a capofitto perché il contesto moda mi è sempre piaciuto, mi ha sempre affascinato. Ho pensato di cominciare con qualcosa di complementare, dopo che ho conosciuto te mi son detta: voglio fare una collezione che porti il mio nome, tanto metto sempre la mia faccia, tanto il taglio della mia linea è italiano, l’azienda che mi produce è pugliese, quindi…via!”.
Il tuo è un prodotto autentico Made in Italy…
“Sinceramente non saprei neppure se sarei in grado di andare a produrre all’estero, nel senso che oggi io sono un po’ viziata perché ho un’azienda alle spalle che è una grandissima azienda, a dimensione umana in quanto gestita ancora a conduzione familiare, dove io arrivo e chiedo un sacco di cose… per esempio… ‘per questi clienti, avrei bisogno di fare questi pantaloni’; oppure avrei bisogno di quel pantalone di lino, me ne fai un altro pezzo. Nulla a che vedere con il massiccio prodotto di manifattura cinese, insomma…”
A questa realtà pugliese sei arrivata casualmente?
“Eravamo entrati in contatto grazie a una persona del mestiere che ha fatto da link. Loro già producevano per altre situazioni, ma il progetto di lavorare a un brand un po’ più di nicchia con distribuzione particolare era una scommessa che volevano tentare e così abbiamo provato insieme e…ci siamo prese già le nostre prime belle soddisfazioni”.
Insomma, sei passata da una creatività dedicata alla bigiotteria ad un’altra creatività dedicata appunto al mondo dell’abbigliamento: è stato per te un passaggio graduale, semplice e naturale oppure ti sei dovuta formare ulteriormente anche in tal senso?
”Ad ogni collezione impari tantissimo. La grossa formazione è stare con le modelliste e le sarte, vivere in azienda: all’inizio tu porti delle idee, porti uno schizzo, man mano che inizi a lavorare ti rendi conto che la storia è un’altra, ti rendi conto delle difficoltà se con quel tessuto si può fare o meno quella cosa, eccetera. Così si forma l’esperienza e adesso ho la percezione se il tessuto non è adatto e così via…”
Una ripartenza graduale, in Italia, quella del dopo pandemia. Le imprese provano a rimettere in moto la macchina produttiva. A cominciare da quella della moda e dell’artigianato.
“Sicuramente c’è la possibilità di aiutare queste imprese” –afferma Antonio Franceschini, responsabile nazionale CNA– “occorrerebbe in questa difficile fase porre risorse da poter investire al fine di innovare le stesse imprese dal punto di vista digitale e organizzativo, quindi accompagnarle sui mercati internazionali con un’attenzione particolarmente dedicata. Come CNA Federmoda, in particolar modo pensiamo, per sostenere le PMI, sovvenzionare le piccole imprese ad avere figure di digital manager che aiutino i piccoli imprenditori a dialogare anche con le piattaforme digitali. Attraverso l’innovazione sono certo che poi le nostre imprese sapranno dimostrare di essere in grado di farsi spazio. E’ chiaro che dovrà esserci un alleggerimento dell’imposizione fiscale, trovare delle condizioni per ridurre il cuneo fiscale, così come un alleggerimento delle questioni burocratiche perché non possiamo trovarci spiazzati su alcuni piazze internazionali per questioni legate al costo del lavoro”.
Cosa potranno fare invece coloro che si trovano invece nella fase “start up” della loro azienda?
”Indubbiamente queste sono imprese che vanno tutelate maggiormente. Le start up non posso ritrovarsi escluse dal mercato perché costrette a saltare le stagioni, un domani a loro rientrare nel giro risulterebbe ancor più complicato”.
Com’è quantificabile la perdita economica in questi mesi di stop obbligato?
“La situazione è chiaramente pesante, noi ancora non eravamo completamente usciti dalle passate crisi, quindi il rischio di una decimazione è alto. Bisogna capire e interpretare bene gli attuali dati di “calo del fatturato” diminuito del 56% negli ultimi mesi. Inoltre 7 imprese su 10 hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali. Una domanda che ci poniamo è come il sistema saprà reagire e pragmaticamente come i nostri artigiani riusciranno a presentare le prossime collezioni: per il mondo delle fiere tradizionali, per esempio, sappiamo che bisognerà pensare a qualcosa di nuovo, quindi ci sarà la grande scommessa su come ridisegnare il nostro settore nel prossimo futuro”.
Privilegiare l’acquisto di prodotti Made in Italy per rilanciare i consumi e sostenere l’intera filiera della moda, un settore costituito da più di 80mila imprese che danno lavoro ad un milione di addetti, aiuterebbe?
“Certo! Servono risorse proprio per promuovere fortemente il consumo interno del Made in Italy. Noi come CNA abbiamo lanciato una manifesto ai media dove invitiamo il consumatore italiano a porre attenzione sul consumo interno, con lo slogan ‘Privilegia l’acquisto Made in Italy per aiutare le imprese il paese a ripartire’. Dobbiamo lavorare tutti in questa direzione ricordandoci sempre che dietro i prodotti italiani ci sono tante persone. Dobbiamo essere consapevoli di sostenere le nostre imprese. Abbiamo la fortuna di avere una filiera integra, con grandi artigiani che sono in grado di lavorare con i più importanti marchi. Inoltre, enti quali la Camera Nazionale della Moda Italiana, hanno messo in evidenza come il sistema moda del nostro Paese riesca a giocare un suo ruolo strategico a livello internazionale perché ha dietro questo tessuto di tante piccole e medie imprese che rappresentano il ‘saper fare’ che deve essere a tutti i costi salvaguardato per continuare la tradizione”.
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